domenica 3 giugno 2018

...E Un Bicchiere Vuoto Come Epitaffio


Demoni e fantasmi stanno bussando alla porta stanotte.
C’è odore di fumo nell’aria
con la sigaretta che brucia lenta tra le dita
e un libro aperto che mi osserva silenzioso.

Le stanze sono vuote, le finestre chiuse.
Nei cassetti della scrivania sonnecchiano fogli
intrisi del sangue che ho versato
e del destino che ho ingannato.

Le voci si addensano, i rintocchi aumentano
e li sento agitarsi, graffiare, sibilare.
Gli spiriti che ho strozzato lungo la strada
adesso sono qui a chiedere il loro tributo.
Morti. Mai sepolti. Mai domi.

Il bicchiere sul tavolo mi attende, suadente,
bugiardo come una puttana a basso costo,
pronto a consegnarmi storie e silenzio
e una notte infame di sogni ingialliti.

La penna e il foglio mi guardano confusi,
forse delusi per le tante occasioni rimandate,
abbandonate sul ciglio di una strada senza nome
che ho troppe volte insultato.

Le voci. Le voci sono qui, aggrappate alla porta.
Demoni, fantasmi, spiriti di cadaveri ancora caldi.
Nomi lasciati marcire e volti ridotti a polvere
senza una ragione e nient’altro che un ricciolo di fumo
e un bicchiere vuoto come epitaffio.

Fuori, le stelle brillano alte e confuse.
Avevo un fuoco che ardeva nel petto
e si dimenava sul calendario senza sosta
fino a consumarsi come la brace che osservo ora.

Questa notte forse aprirò la porta.
Se sarà il sangue che deve scorrere, sia,
e accoglierò la battaglia fumando, sorridendo
e magari scrivendo l’ultima parola. La mia.

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