mercoledì 19 settembre 2018

La Memoria Degli Alberi






Sto guardando gli alberi nel giardino, simili a tanti altri e diversi da tutti. Loro restituiscono lo sguardo e non parlano, non lo fanno mai. Non lo faranno mai.
Perché gli alberi osservano in silenzio, ma non dimenticano. E piangono. 

Le spranghe che si ammassano per una partita e le bombe che esplodono per una bandiera e i coltelli che squarciano per una banconota e le urla di donne violate e gli strilli di bambini straziati…

Gli alberi ricorderanno tutto questo, come non hanno mai dimenticato lo scempio che la mia razza ha perpetrato su questo mondo.
Gli alberi ricorderanno. Ricorderanno tutto.

Osservo il mondo fuori dalla mia finestra e quello dentro alla mia anima e non posso, proprio non posso...no...non posso credere che faccio parte di tutto questo. Ma è così. 

Questo carnaio, questo macello, questo mare di odio informe, strisciante, che scanna tutto quello che trova, che vede, che muove, che vive...è anche mio.
E' anche colpa mia.

E gli alberi lo sanno. Lo sento. E vorrei che mi giudicassero, che mi accusassero, ma non lo fanno. Loro non lo fanno mai, perché sono diversi da noi, sono altro da noi. 

E il loro silenzio è un tuono sordo che rimbomba dentro ai nostri spiriti, quegli stessi che dipingono, e scolpiscono, e cantano e poi trucidano, e smembrano, e vomitano fuoco e bestemmie...e poi amano, sì, amano...ma a quale terrificante prezzo…

Guardo fuori, verso il tramonto, dove le cime degli alberi si arrossano e noto con dolore che non c'è nulla che rimarrà di noi. Tranne il lamento di un mondo devastato. 
Un pianeta colpito a morte, senza pietà, da un'unica razza. 
La mia.

...Ma gli alberi saranno qui, dopo tutto questo. 
Saranno qui dopo di noi.
E ricorderanno. 
E un giorno racconteranno, forse sì, cosa è stata la Terra dell'Uomo.

Gli alberi, loro, non dimenticano. Forse un giorno ci perdoneranno. Ma non oggi.
Non oggi...


Nessun commento:

Posta un commento