sabato 17 marzo 2018

L'Incontenibile Generatore Oscuro




Ti infili sotto la pelle
come un ruggito rabbioso
e tra le tenebre di quest’anima nera
scateni un’orda famelica.

Sei la mia paura e il mio piacere.
Le catene e l’esplosione.
L’incontenibile generatore oscuro.

Ti sento e ti voglio
e ti temo e ti bramo
e ancora e ancora e ancora
sali senza darmi tregua,
come un flusso di lava continuo
dal profondo del mio spirito infiammato.

Sei il mio nome.
La mia voce.
Il mio sguardo.
E strappi il mio tempo senza respiro
come un’onda radiante
nel nucleo del mio cuore sincopato.

Non posso non posso non posso fermarti
e non voglio e non è giusto e basta così!
Infilati dentro e poi esplodi!

Reclama il sangue e prendilo.
Senza aspettare che sia tempo.
Senza aspettare che si plachi.

Quel movimento sfuggente e leggero
non mi appartiene e non lo voglio.
Tu sei il terremoto 
la deflagrazione e la tempesta.
Prendimi prendimi prendimi
e lascia che le catene diventino uncini
per strappare e distruggere e divenire
quello che sono.

Sotto la pelle e nel sangue e nei muscoli
sento le tue fiamme crescere.
Sento il tuo alito espandersi.
Sento il tuo respiro fondersi col mio.
Io sono te. Tu sei me.

E allora sia
se deve essere
e che non ci siano più freni.
Che altro non cerco
se non le unghie e le fauci
e l’infinita e debordante deflagrazione.

La rabbia…la rabbia che sale.
La rabbia animale e antica.
Tracima e mi prende…
La sento la sento la sento
Ti sento ti sento ti sento…
E non smette e non si ferma
e la voglio!
LA VOGLIO!




Nessun commento:

Posta un commento