sabato 21 gennaio 2017

Viaggio

Che strano viaggio...
Pallidi soli incrociano le strade oscure del passato. Rumori remoti si odono: di fantasmi inquieti e spiriti irrequieti,forse buffi sogni di vite mai vissute.

Prendi la mia mano e troverai montagne perdute. Incontrerai chi non è mai morto e forse chi non è mai nato. Guarda nei miei occhi ma non gridare...
Le fiamme son quelle del dolore e l’Inferno è solamente un colore.

Prendi un sogno e legalo a una corda,poi gettalo al vento e vola via con lui. Ci saranno nuovi orizzonti e le albe dorate non tarderanno più.
Vedrai umili stelle risplendere tra le mani di un bimbo stupito e conoscerai diavoli e santi che festeggiano insieme in una cena calda che non è mai l’ultima.

Prendi la mia mano, dico allo specchio che sorride, mentre osservo il futuro aprirsi con immagini ignote e soffuse.
Poi, incerto, mi guardo indietro, dove un universo non nato urla deturpando il silenzio sacro di una chiesa ormai dimenticata.

Potrò immaginare cosa sarò, e tu ti vedrai risplendere nelle vesti dei tuoi pensieri più belli. Magari canteremo e rideremo per tutto questo mondo così assurdo che, come la vita che respira, è inutile se lo disprezzi e non ha senso se stai in ansia per lui.

Così,  rivedo i miei orizzonti e i pallidi soli diventare lune in una notte infinita e colma di stelle, dove un bimbo piange silenzioso e una donna grida amore a chi ormai non l’ascolta più.

Prendi i tuoi incubi, colorali di rosa e gettali al vento. Questa notte non risorgerà nessuno. Fantasmi e spiriti dormiranno tranquilli.
Sediamoci e beviamo a quest’eterna vita che presto o tardi diverrà un’eterna morte.

Proviamo solo a camminare, sì.
Senza cercare di vedere dei ‘perchè’.
Forse incontreremo un vecchio gnomo che ci parlerà di un bosco magico; là si parla con la luna ed esiste anche un posto dove sotto un tetto rosso puoi sentirti a casa tua.

Tieni stretta la mia mano e non lasciarla mai. Il sogno svanirebbe e la magia diventerebbe polvere, che sparsa al vento del mattino creerebbe solo oscurità... Rimarrebbero suoni sordi e immagini senza colori.
E dimentica questa realtà; non ci sono Dei ubriachi e nemmeno giudici comprati. Siamo così chiusi da non sentire il dolore che questa ‘palla’ continua ad urlare.

Lo specchio mi osserva e mi parla con la mia voce soltanto.
Credi a me: le lune di questo notturno nascondono meraviglie appese ad un filo che attendono solo di essere viste.
Mano nella mano......prendiamo coraggio! Asciughiamo le lacrime tra dubbi e paure e al primo elfo che passa chiediamo quale sia il futuro migliore. Lo coglieremo, lo guarderemo e tra un sorriso e una lacrima lo mangeremo insieme.

Se sentirai campane suonare saranno le menti di mille vigliacchi che gridano l’eterno dolore d’esser legati a un vestito scuro.
L’eterno e muto dolore... che si ripete come il pianto avito di un pianeta impazzito ormai schiavo di un’orbita morta.

Annusa un fiore sulla tua strada, così che tu possa cogliere un sorriso. Avrai forse la voglia di avere un bambino per insegnare a chi, dopo di te, vorrà andare su una strada sterrata che porta ad una realtà separata.

Dammi la tua mano, sorridi!
In questo universo vibrante pullulano luci coscienti tra le gocce di mille speranze.
E forse, nell'anfratto di un eterno istante osserveremo una parola diventare domani.
Su, vieni, che il viaggio non è ancora iniziato.
Ma non c’è biglietto da fare.
Andiamo...

(Rolando)

[Foto: Tor Ivar Naess]

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