sabato 30 aprile 2016

Uno Tra Gli Ultimi

Piango.
Di oscura e tetra serenità.
La stessa che ascolto
silenzioso
nel mio peregrinare tra le strade.
Quanti occhi che non parlano più…
Sogni e speranze stritolati
sotto montagne di concetti vuoti
di immensi tomi di parole a caso.
Le mie lacrime scendono.
E sorrido.
Ho accettato di essere
uno tra gli ultimi.
E non mi sorprendo più
e non mi fermo più.
Vado oltre,
avanti,
senza voltarmi e senza smettere
di cogliere di tanto in tanto
un respiro di vita tra tanta morte.
Ho il viso solcato da rughe
colme di gocce salate,
che sussurrano al tempo
quello che potevamo essere.
Prima di sostituire quello che eravamo
con il nulla che ci ha fagocitato.
La strada continua.
Dipinta di gioia informe
e senza colore.

(Rolando)

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